A marzo inizia una nuova rassegna di incontri con l’autore. Saranno tutti ad ingresso libero presso il Piano Nobile di Palazzo Zen – Municipio (ore 20.45)
Giovedì 29 febbraio – SERENA BANZATO presenta il suo libro “CAMMINA, VIVI, AMATI”
La vita è imprevedibile. Nel bene e nel male, non è mai dato sapere cosa succederà domani; quello che sembra un percorso già tracciato e sicuro può trasformarsi in una strada impervia, disseminata di ostacoli inattesi, di difficoltà che appaiono insormontabili. Ma non ci sono vie secondarie o scorciatoie: si può solo andare avanti, cadendo e rialzandosi, con la meta ben chiara in testa. Tutto questo Serena Banzato l’ha imparato sulla propria pelle e lo ha affidato a queste pagine, sperando che possano aiutare altri a superare i propri momenti bui. Il suo è un racconto autentico – e una riflessione profonda – sul viaggio di una giovane donna, mamma e atleta che realizza il sogno di partire per il cammino di Santiago, e su come questa esperienza le abbia cambiato la vita per sempre, nel modo più inaspettato. Sì, perché Serena è scampata alla morte per un sospiro: ciò che sembrava un infortunio da nulla, si è rivelato l’inizio di un incubo che mai avrebbe immaginato di vivere. Ma, nella tragedia, ha imparato che le seconde occasioni esistono e che le matite, anche se spezzate, possono colorare ancora. Tra aneddoti personali e pillole di saggezza appresa lungo il cammino, fisico e metaforico, l’autrice si libera passo dopo passo di quei pesi inutili – il senso di colpa, i rimorsi, l’ansia – che tutti ci carichiamo sulle spalle e che ci rallentano, impedendoci di apprezzare quanto abbiamo di più importante: la vita stessa, e le persone per cui vale la pena «allacciarsi le scarpe e ripartire da zero».
Modera la serata: Nicola Benvenuti (giornalista)
Giovedì 7 marzo – FRANCESCO MIAZZI (e altri) presentano il libro “COME LE STROPE”
Le “strope” sono, nel dialetto della “bassa padovana”, i rami del salice varietà Salix alba varietà vitellina, rami tenaci utilizzati in mille modi dalla tradizione contadina. Sono presi a simbolo delle battaglie per la tutela ambientale ai piedi dei Colli Euganei, dalla chiusura delle cave all’istituzione del Parco regionale fino ai Pfas, raccontate in questo volume da alcune importanti firme del giornalismo veneto e padovano, e da rappresentanti e attivisti dell’ambientalismo e associazionismo locale che ne furono, e ne sono tutt’oggi, protagonisti. Contributi di Francesco Jori, Renato Malaman, Gianfranco Bettin, Renzo Mazzaro, Paolo De Marchi, Fulvio Ervas, Gianni Belloni, Francesco Miazzi… e tanti altri.
Modera la serata: Giada Zandonà (giornalista)
Giovedì 14 marzo – LUISELLA FOGO presenta il libro “I TROVATORI ALLA CORTE DI ESTE, CALAONE E FERRARA”
Questa opera vuol offrire una veduta d’insieme sulla natura dinamica della nostra lingua, sull’importantissima presenza del trovatore occitano Aimeric de Peguilhan nei Castelli di Este e Calaone e sulla storia di Casa d’Este, poiché, grazie al gran numero di trovatori provenzali qui pervenuti e ospitati, ha facilitato l’arrivo di quel “volgare” che ha messo a tacere l’uso del latino destinato solo al Clero e ai Nobili che per secoli non avevano permesso al “volgo” di leggere e di scrivere manipolandolo con il loro potere culturale.
Aimeric, questo particolare e originale poeta provenzale proveniente dalla Corte di Tolosa, che tra la Corte di Este e di Calaone visse vent’anni affidando ai due luoghi la sua esistenza e i suoi attimi d’infinito, anticipando con raffinata sensibilità le istanze d’una poesia futura, è stato per me un motivo preponderante e impellente di “amorosa” ricerca rivolta alla sua speciale figura che ha impresso una svolta alla lirica italiana ed europea del XIII secolo e ha onorato con la sua straordinaria presenza la mia città natale e il Casato estense. Questo, storicamente millenario, con il suo mecenatismo ha contribuito enormemente a trasformare e a rendere più ricco l’idioma italiano e a far grande la storia dell’Alto Medioevo, continuandola poi, dal Basso Medioevo a oggi, conferendo il dovuto prestigio e privilegio a Este: essa infatti vanta tuttora un “primato storico e poetico” che nessuno può minimizzare, togliere o cancellare.